Il decreto Milleproroghe conferma il blocco dell’esecuzione degli sfratti per morosità fino a fine giugno.
L’intervento è stato mirato ad aiutare le persone in difficoltà a causa delle ingenti perdite economiche causate dall’emergenza sanitaria.
Come si legge, infatti, sulla comunicato stampa del Consiglio dei Ministri n°86 sarà attuata:
“la proroga fino al 30 giugno 2021 della sospensione dell’esecuzione dei cosiddetti “sfratti per morosità” (provvedimenti di rilascio adottati per mancato pagamento del canone alle scadenze), degli sfratti relativi a immobili pignorati abitati dal debitore esecutato e dai suoi familiari e degli sfratti aventi ad oggetto l’abitazione principale del debitore.”
Il provvedimento, come emerge dalla lettura della norma (comma 13 dell’art 13 del testo definitivo pubblicato in Gazzetta il 31 dicembre 2020) blocca i provvedimenti di rilascio degli immobili (anche ad uso non abitativo) limitatamente ai provvedimenti di rilascio adottati per “mancato pagamento del canone alle scadenze e ai provvedimenti di rilascio conseguenti all’adozione, ai sensi dell’articolo 586, comma 2, c.p.c., del decreto di trasferimento di immobili pignorati ed abitati dal debitore e dai suoi familiari.”
Come sappiamo, infatti, lo sfratto è quel procedimento giudiziale attraverso il quale il proprietario dell’immobile può ottenere il rilascio dello stesso da parte degli inquilini nel caso in cui non versino regolarmente il pagamento del canone concordato, contravvenendo così agli obblighi contrattuali.
L’attuale crisi economica è però indipendente dalla condotta e dalla volontà degli inquilini, e ne peggiora le possibilità economiche causando spesso l’impossibilità effettiva a versare il canone d’affitto.
Per questo motivo viene prorogato il Blocco Sfratti al 30 giugno 2021, che però ha suscitato polemiche da parte dei padroni di casa, unica categoria non tutelata dai decreti anti-covid.
Questa tesi è sostenuta anche da Confedilizia:
“La proroga del blocco degli sfratti è una scelta irresponsabile – spiega Giorgio Spaziani Testa, presidente di Confedilizia -. In sostanza, si fa carta straccia delle decisioni dei giudici che hanno stabilito, spesso dopo anni e anni di contenzioso, di restituire ai proprietari i loro immobili e si legittimano situazioni di illegalità consolidate. Il tutto, senza alcun risarcimento per le vittime di questa vera e propria requisizione e dopo aver chiesto loro persino di pagare l’Imu.”