La scadenza ultima per il pagamento dell’IMU 2020, per le categorie che non sono state esentate dal decreto ristori, come sappiamo era il 16 dicembre 2021.
Sono tante, infatti, le categorie (specie professionali) che non dovranno versare l’IMU 2020 per via delle perdite subite dalle restrizioni imposte dai vari DPCM.
Le varie esenzioni e proroghe, però, non hanno riguardato i proprietari di case di lusso o di seconda casa, così come sugli immobili produttivi in cui sono esercitate attività diverse da quelle esonerate. Chi tra loro non ha pagato la tassa, andrà incontro a sanzioni e interessi che andranno corrisposti oltre all’importo dovuto.
In questa sede, andremo a fare una panoramica dei diversi casi con le rispettive penalità.
Nel caso in cui non si sia corrisposto quanto dovuto, la cifra si alzerà a causa di sanzioni e interessi.
In particolare si procederà tramite il ravvedimento del modello F24, che comprenderà queste ulteriori cifre da corrispondere insieme all’importo dovuto.
Il tempo che si impiega a saldare il debito è rilevante ai fini del suo ammontare.
In particolare legge di bilancio 2020 introdotto la possibilità di usufruire di un ravvedimento operoso, che ha lo scopo di andare incontro ai contribuenti che, pur non avendo rispettato le scadenze, hanno l’intenzione di regolarizzare la loro situazione debitoria.
Se si paga entro 14 giorni dalla scadenza, la sanzione è ridotta ad 1/15 del minimo per ciascun giorno di ritardo; la sanzione è dunque dello 0,1%, pari a 1/10 di quella ordinaria dell’1%, per ogni giorni di ritardo.
Se il pagamento avviene entro 30 giorni dalla scadenza, e precisamente dal 15° al 30° giorno, la sanzione è pari all’1,5% da calcolare sull’importo del tributo dovuto.
Nel caso di pagamento entro 90 giorni dalla scadenza tributaria, dal termine di presentazione della dichiarazione se si tratta di regolarizzazione di omissioni o di errori commessi in dichiarazione, la sanzione è dell’1,67%.
Il ravvedimento lungo si mette in atto se il pagamento avviene dopo i 90 giorni ma entro un anno, e consiste nella corresponsione insieme all’IMU di una sanzione del 3,75%.
Quanto al ravvedimento cosiddetto “Lunghissimo”, fa riferimento al pagamento entro 2 anni dal termine previsto o da quello di presentazione della dichiarazione periodica, la sanzione ordinaria del 30% viene ridotta ad 1/7 e quindi è pari al 4,29%.
La sanzione, inoltre, sale al 5% quando il versamento dell’IMU avviene oltre 2 anni dall’omissione o dall’errore. Infine, nel caso in cui si sia ricevuto un verbale di contestazione prima dell’emissione della cartella esattoriale, si aggiungerà un’ulteriore sanzione del 6%.
Quanto agli interessi di mora, che viene applicato a tutte le sanzioni indicate prima con maturazione giorno per giorno, per il 2020 il tasso applicato è pari allo 0,05%.